17/03/10

Lo scivolamento del significato

I significanti non possono mutare troppo in fretta; neanche nelle rivoluzioni fulminanti. Vengono partoriti con dolore, infissi nella coscienza collettiva magari attraverso momenti simbolicamente memorabili, ed infine restituiti al riciclaggio della storia, su scale temporali più grandi della durata della vita di ciascuno di noi, che li percepiamo immutabili. Sono gli elementi base, come maniglie sospese in un vuoto nebuloso, con cui costruiamo la nostra affezionata rappresentazione del mondo.

Invece i significati gli scivolano sotto, assecondando capricciose dinamiche economico-tecnologico-socio-politico-culturali-ambientali... Quei significati di cui in principio i significanti dovrebbero solo essere simboli convenzionali.

Uno spostamento repentino genera incomprensione, impossibilità di condivisione, incomunicabilità tra sotto-mondi diversi, tra chi sta al di qual e chi sta al di là della frattura.

Esempi?
  1. La progressiva parziale presa di coscienza dei problemi di SOSTENIBILITA` della nostra interazione con l'ecosistema che ci permette l'esistenza, fluttua attorno alle parole ecologia - ambiente, che contengono questa idea di rapporto tra io-noi e cose che stanno attorno; sono appiccicate con disinvoltura alle domeniche a piedi, agli incentivi statali per il settore automobilistico, a pubblicità strappalacrime di berline con motori 3000 cc che consumano un pochettino meno. Quasi tutti cercano di impossessarsene, piccole imprese e grandi multinazionali si danno una lavata verde, con il risultato che si diffida anche di chi sarebbe credibile.
  2. Il "mulino che vorrei", la mucca "Lola", il paternalismo di Giovanni Rana, il "mondo come una volta" del pollivendolo Francesco Amadori, le scene agro-pastorali del pranzo o della merendina in famiglia, le insalatine e i wurstel che danzano, ci richiamano l'aspirazione ad una serena VITA BUCOLICA, che possediamo a livello ancestrale; però dietro c'è l'industria agro-alimentare con coltivazioni e allevamenti intensivi che, essendosi insinuate nelle lacune del rapporto uomo-cibo-territorio, producono ora i maggiori disastri dell'età contemporanea. Nel frattempo le nostre care nonne percepiscono la funzione rituale del pranzo in famiglia, e di fronte ad un piatto di pasta al sugo pronto Barilla, seguita da una parigina con spinaci surgelati e un filetto di salmone in scatola, ricordano con nostalgia le pratiche della loro infanzia, confinando la loro riproposizione in un pranzo domenicale al mese.
  3. L'INFORMAZIONE, è strumento fondamentale per permettere il giudizio, chi non sarebbe d'accordo? E' esiziale se riteniamo che chi dispone di una qualche forma di potere sia tenuto a risponderne. Vuol dire venire a conoscenza dei fatti, no? Vuol dire riconoscibilità, integrità, autorevolezza di chi te li riporta. Ancora prima del riportare diverse interpretazioni. Non vuol dire neanche perenne equidistanza dalle due opposte posizioni. Non vuol dire neanche chiedere in giro cosa ne pensa "la gente". Non è intrattenimento. Non è riempire di pettegolezzi le nostre vite noiose. Non sono curiosità sfiziose. Però avocare una contro-informazione è una sconfitta prima di tutto semantica.
  4. La DEMOCRAZIA, c'è qualcosa che riempie il nostro immaginario di più? E' tutto riconducibile al solo inalienabile sacrosanto diritto di voto? Metti una croce su quel simbolo lì, ti conviene, è facile, guarda ti scrivo anche il nome del leader così non ti sbagli. Poi non rompere più per qualche anno però...

03/03/10

Pensi che sia abile a letto?

Trovi che [il sottoscritto] sia attraente? La domanda, brutale, staglia al centro dello schermo. Accanto, sulla sinistra, un inquietante si color verde ne è inequivocabilmente la risposta. Più sotto: Hai mai mai preso una cotta per [il sottoscritto]? Questa volta, in posizione analoga, leggo un rassicurante no color rosso. Baceresti mai [il sottoscritto]? Vorresti vedere il corpo nudo di [il sottoscritto]? Pensi che [il sottoscritto] sia abile a letto? Altrettanti si. Seguono altre domande, altri no, altri si.
Chi mai dei 24 contatti che hanno autorizzato l'applicazione Amico Fatti può aver dato siffatte risposte? Verrebbe da chiedersi, ingenuamente, che motivo avranno avuto per fare lo sforzo di darle, assumendo forse per assurdo che ci sia un motivo (e che sia uno sforzo). Lo posso, o peggio, devo prendere seriamente? Oppure è qualche simpaticissimo "amico" in vena di sarcasmi? La voglia, si, uso un verbo dall'eco vagamente carnale, di sapere la risposta a queste domande può divampare morbosamente. Come si fa? Aspetta, qui a sinistra... Scopri chi ha detto questo per 60 punti?..... 60 cosa? accidempolina sono persone con cui ho un rapporto, una qualche forma almeno, comunque non sono solo nodi di un reticolo, e ho bisogno di.... punti!? Come faccio ad avere 'sti punti?
Vuoi vedere che devo risponderci anch'io a 'ste domande? Un punto per ogni risposta data? Cioè per grattare un mio prurito devo far dilagare un'epidemia? Ci sarà qualche scappatoia. Infatti non ci vuole molto a trovarla: Hai bisogno di più punti? 400 punti per 5 dollari americani. Aspetta, in soldoni, vuol dire che qualcuno ha stimato che la soddisfazione di una curiosità morbosa vale all'incirca 80 centesimi di dollaro. Vuol dire che non è stato neanche creato in Europa, e qualcuno si è pure degnato di tradurlo, spero non gratuitamente pensando fosse un'applicazione carina. Tanti comodi e pratici metodi di pagamento, non ti preoccupare la transazione è rapida, efficiente e sicura, paypal, carta di credito, pure via telefono, questa mi è nuova.
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Vediamo un po': Registrati al sito di poker, 21 punti. Rispondi all'indagine di mercato, 196 punti. Scarica e installa questo software free, scarica e installa quello, briciole, non valgono neanche una risposta queste cose senza oneri per l'utente. Ora andiamo sul pesante, invia 6 regali agli amici su facebook dal costo di 1,5 euro l'uno, 982 punti. Acquista un volo da questo sito, 816 punti. Comincia transazioni in valuta su questo sito depositando 100 dollari, 3346 punti. Abbonati a questo operatore ADSL, 2101 punti.
Mi viene in mente che i social network hanno fatto la ricchezza dei loro creatori; speravo che fosse solo a causa della condivisione dei dati sensibili con società terze interessate, e non anche per la capacità di insinuarsi nella debolezza delle nostre relazioni. Mi viene in mente una frase che ho letto tempo fa: il mondo è un ottimo posto per vendere telefoni cellulari e lettori mp3 portatili, non per viverci.
Sarà quel ritardo di 15 minuti, che mi fa demordere: mi tengo queste curiosità artefatte, con l'ostinata convinzione che con le persone a volte ci si può interagire veramente e non solo per finta.