18/04/15

Slow Fast Food [IT]


Sono stato recentemente in un locale che si chiama M**Bun. E` una piccola catena esistente da qualche anno con al momento tre locali, due in Torino centro e uno a Rivoli, nella prima periferia della stessa citta`. Si definisce come Slow Fast Food. Di certo McDonald's non puo` brevettare il comunissimo prefisso scozzese Mc, ma interpretarlo come una sfida al colosso americano e` fin troppo facile. E` anche facile identificare la sponsorizzazione da parte di SlowFood.
Il locale si presenta come luogo dove comprare cibo pronto velocemente, da portarsi via o mangiare in ambienti dall'arredamento molto minimale, da ordinare al bancone in confezioni usa e getta e con un servizio ridotto all'essenziale. Ma poi si vedono subito le differenze. I prodotti sono cotti all'istante, perfino le patatine, da ritirare al bancone ma con un meccanismo che ti avverte appena sono pronti. Tutto il materiale e` riciclabile e dello smaltimento in appositi contenitori ci se deve preoccupare da soli. I prodotti, dalla carne alle bibite ai dolci, sono solo di ottima qualita` e di produzione locale, non solo come origine ma anche per la maggior parte come tradizione gastronomica. Questo e` enfatizzato dall'ironia puramente piemontese visibile in stickers disponibili in giro, e ricordato all'ingresso dalla statua di un bue, animale che in Piemonte la fa da padrone. Sono disponibili varie opzioni per vegetariani.
Il locale e` disseminato di stimoli visivi sui principi etici che li guidano, e sono reperibili con trasparenza informazioni sui produttori. Sul sito e` presente la lista completa; il produttore delle carni, l'Azienda Agricola Scaglia, anch'essa A Rivoli, in estate organizza visite guidate alla sua fattoria. Certo, paghi un po', ma la sostanza e non la forma. Per inciso, ho mangiato una tagliata di manzo superba.

M**Bun in Torino centro

Pochi giorni fa, per solo due giorni, e` stata aperta a Milano una hamburgheria trendy dal nome Single Burger. A sponsorizzarla due noti concorrenti del talent show culinario MasterChef, che avrebbero proposto ogni settimnana un speciale hamburger da loro concepito. Il primo sabato sera di apertura la rivelazione: il prelibato hamburger al bacon proposto e` un prodotto di McDonald's, progettato e realizzato con ingredienti, tecnologie e da personale della multinazonale americana, disponibile ora con il nome Bacon Clubhouse in ogni "ristorante" della catena. La storia non puo` essere liquidata semplicamente come uno scherzo ai gastrofighetti, o come una geniale operazione di marketing, e neache come il lecito tentativo di levarsi di dosso "pregiudizi" legati al brand. E` un fatto che fatica a penetrare in molte aree del Sud-Europa, e che pure studi condotti da loro stessi paiono indicare che, di pari passo a disperati recenti tentativi di pulizia dell'immagine, almeno in Europa realizzerebbe guadagni maggiori aumentando un po' la qualita` dei prodotti.

Single Burger, ora rinominato McDonalds premium in Milano centro

Certo e` facile uscirne dicendo che in fondo conta quello che piace, ma la questione resta: stiamo progressivamente perdendo in generale la capacita` di mangiare bene, nel senso anche solo di capire cosa vuol dire, per la salute e per l'ambiente. Molte persone sono soddisfatte di pagare tanto perche` un certo ristorante e` cool o sofisticato o elegante, ma la qualita` riguarda altri aspetti piu` intimamente legati al cibo: le tecniche di produzione e il loro impatto, la tracciabilita`, la localita`, il valore culturale. SlowFood nel suo cuore lavora molto bene su questi temi. A volte forse cade nell'apparire radical chic, pero` il futuro del cibo non puo` essere BIO per i ricchi e OGM per tutti gli altri. Ovviamente una tagliata di manzo locale di qualita` fatta bene costa di piu` di un hamburger in un fast food, ma il contrario non ti da` nessuna garanzia di per se`. Il messaggio che MacDonalds tenta di trasmettere e` quindi notevole: fatevi poco i fighi e venite a mangiare da noi tanto non ci capite niente e per voi e` lo stesso.
Ma questo non fa sparire i criteri oggettivi per dire che una tagliata di manzo di M**Bun e` meglio di un hamburger di McDonald's: e` documentato chi produce la carne e con che criteri, e` fresca, non fa migliaia di chilometri, senza conservanti usati solo per scopi estetici, senza pompaggio ormonale, senza cure antibiotiche per aumentare la produttivita`, niente mangimi ogm, niente produzione intensiva in impianti con decine di migliaia di capi in condizioni che non faresti visitare ma che tieni ben chiusi sperando che l'odore di letame non riveli troppo. Tutto questo lo vedi sulla salute e sull'impatto ambientale, e con un po' di cultura del cibo lo vedresti anche nel gusto, la cui conoscenza nella nostra societa` tende ad andare persa in preda al delirio dell'industrializzazione.
Un punto chiave del capitalismo e` l'idea che devi seguire i tuoi impulsi primari senza pensarci. Che un acquisto e` solo il coprire la distanza tra una volonta` e la sua soddisfazione, e non ha altre implicazioni. E` meglio che sia una azione impulsiva perche` e` prevedibile e indirizzabile. Invece, siamo responsabili del successo dei prodotti che scegliamo: CONSUMARE E` UN ATTO POLITICO.

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