07/05/15

Perche` abbiamo l'Italicum?


Abbiamo ora una in Italia un legge elettorale "porcata", come fu definita la sua precedente dal suo stesso ideatore, questa magari solo un po' piu` raffinata.
Con i dichiarati intenti di forzare il bipartitismo e garantire la governabilita`; sul primo ci sono dubbi che ci riesca, il secondo probabilmente bisogna riconoscere che lo conseguira`, assumendo un attimo per assurdo che essa sia un valore. Non voglio qui sostituirmi alla mille fonti che descrivono la legge e i meccanismi che induce, ma capire perche` siamo arrivati a questo. Bisogna guardare un po' la storia politica dell'Italia; un paese senza memoria storica, cha vive in un eterno presente, nell'odio del politico potente e/o corrotto del momento, e` un paese senza futuro.

La Camera dei Deputati approva
la legge elettorale denominata "Italicum"
Fonte: La Repubblica

Alla fine della seconda guerra mondiale e della guerra civile, i fondatori della repubblica ne concepirono una con un attento bilanciamento di poteri, due camere con uguale importanza che funzionassero come controllo democratico, un sistema pienamente proporzionale che garantisse rappresentanza a tutte le componenti della societa`, e parlamentare, nella misura in cui e` il partamento attraverso la definizione di una maggioranza ad esprimere e legittimare il governo e il suo presidente. Negli ultimi venti anni in Italia si e` fatta molta confusione tra potere legislativo e potere esecutivo; e in particolare si e` persa la nozione che il presidente del consiglio non e` nominato direttamente dal "popolo", ed e` giusto che sia cosi`. Tutta questa costruzione serviva e servirebbe tuttora ad evitare rigurgiti fascisti, l'accumulazione di potere politico, il culto della personalita`, ed e` stata una risposta coerente a queste domande che l'Italia e` riuscita a darsi uscendo dal ventennio.
L'attuale Segretario del Partito Democratico e Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, notabilmente senza essere neanche deputato, lo si puo` criticare per molti motivi, per il cinismo e l'opportunismo , l'assenza di cultura politica, l'assenza di fondamenti ideologici solidi. Pero` non e` un usurpatore della democrazia, ne` nella forma ne` nella sostanza, l'affermazione che nessuno l'ha eletto e` in parte forse vera ma inopportuna alla luce di quanto detto in precedenza. Ha inizialmente perso le primarie del suo partito, ma chi lo ha sconfitto, pur vincendo in un qualche senso le elezioni, non e` stato in grado di aggregare una maggioranza parlamentare e formare un governo; dopo una fase di transizione, ha partecipato a nuove primarie ottenendo la guida del partito, e lo spostamento di equilibri e linee politiche che questo ha determinato gli ha permesso di ottenere il sostegno delle due camere e legittimarsi come capo del governo, in pieno rispetto dei principi che guidano la democrazia italiana.

Torniamo alla storia d'Italia e alla sua costante per quarant'anni: un singolo partito al 40%, la Democrazia Cristiana, condannato a governare cercando coalizioni con partiti di centro, un grande Partito Comunista al 30%, una specie di stato nello stato, all'opposizione per definizione imposta dalla situazione internazionale; se per caso avesse raggiunto il 51%, ok questa non e` una verita` convalidata per via giudiziaria, pero` probabilmente la CIA era gia` pronta ad instaurare una dittatura militare. Tutte le fluttuazioni politiche sono destinate ad essere determinate solo da una parte dell'arco parlamentare, con nessuna possibilita` di alternanza tipo con una socialdemocrazia europea. C'era un partito abituato al potere, e vari ed in un numero crescente nel tempo piccoli partiti con una rilevanza enorme. La situazione era insostenibile, quasi inevitabile viene da dire che la corruzione dilagasse e il sistema esplodesse all'irrompere degli anni '90.

A questo punto si diffuse la convinzione che un sistema strutturalemte bipartitista, la tanto acclamata "democrazia dell'alternanza", avrebbe limitato la corruzione, e per forzarlo si introdusse un sistema elettorale maggioritario. Quindi l'Italia visse un decennio abbondante di labile bipartitismo: quelle che erano le anime democratiche della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista finirono per confluire in quello che ora e` il Partito Democratico (avreste mai immaginato solo due decenni prima i due partiti presentarsi coalizzati alle elezioni e perderle?), costretto per tentare di governare a coalizzarsi e con un 5-10% piu` a sinistra e un 5-10% piu` al centro, inconciliabili. Dall'altra parte un "centro-destra" guidato dalla demagogia, la retorica imprenditoriale, e il carisma e la potenza di fuoco mediatica da campagna elettorale di Silvio Berlusconi, che riusci` a tenere assieme anime completamente diverse, apparentemente assurdamente, pero` spinte da interessi particolari non in contraddizione: quel poco di destra liberale che esiste in Italia, quella componente di accanito conservatorismo cattolico, i post-fascisti, gli indipendentisti xenofobi del nord-est, rimasugli della massoneria, la mafia siciliana, gruppi di potere del nord come Comunione e Liberazione; e vi prego, non sto congetturando niente qui.

Il disfacimento personale del leader ha aperto uno scenario in cui nulla pare poter contrastare il Parito Democratico, finendo per snaturarlo, facendo predominare in esso una componente quasi neo-limerale e comunque post-ideologica, come se alla guia di un paesa fosse sufficiente la "buona amministrazione". La ricostruzione di una destra moderna, tipo quella tedesca, o francese, o inglese, sarebbe fondamentale, ma pare mancare completamente la necessaria cultura politica. Inoltre siamo di fronte all'emergere di un minoritario ma macroscopico movimentismo politico anti-corruzione con anime al suo interno molto contrastanti e senza chiari riferimenti ideologici, ma fondamentalmente indisposto alla collaborazione e al dialogo al di fuori di esso perche` noi siamo solo cittadini immacolati e il resto e` casta: tentare di registrare un panorama bipolare che non esiste, e` semplicemente illusorio.
Al di la` dei piu` o meno credibili buoni propositi, l'esito e` che il Partito Democratico si potrebbe essere asfaltato un'autostrada, sempre che non imploda dall'interno, verso una guida del paese solida ma per molti aspetti inconsistente, difficilmete smontabile nel medio-lungo termine, e a dispetto dei suoi intenti democratici, concentrando una quantita` di potere senza precedenti nella storia della repubblica italiana.

Ma c'e` una incomprensione di fondo che pochi evidenziano: la corruzione non e` un femomeno politico, ma culturale e giudiziario. Deve essere perseguita dalla magistratura, e prevenuta attraverso una cultura di trasparenza, legalita`, rispetto degli altri. La politica deve fornire strumenti legislativi, strumentali ed economici adeguati al sistema giudiziario, preservando la sua indipedenza e mettendolo nelle condizioni di esercitare la sua funzione repressiva; puo` contribuire, assieme ad altre componenti della societa`, a sviluppare un sostrato culturale dove la corruzione non trovi terreno fertile. Ma non si puo` semplicemente immaginare di eliminarla attraverso magiche e sofisticate alchimie legislative; e non e` corretto disegnare quadri legislativi assumendo che questo fenomeno sara` comunque in ogni caso presente.

Matteo Renzi, Fonte: blog del PD


Appendice:
Sono disponibili varie fonti di simulazione su come verrebbero ripartiti i seggi secondo la nuova legge elettorale in varie tornate elettorali passate. Qui mi limito a riportare la distribuzione dei consensi in alcuni momenti storici. Quante tracce di bipartitismo si possono osservare?

Elezioni Europee 2014
Si voto` con un sistema fondamentalmente proporzionale con soglia di sbarramento al 4%; costituisce una buona rappresentazione dell'attuale distribuzione dei consensi.
- Partito Democratico 40,8%
- Movimento 5 Stelle 21,2%
- Forza Italia 16,8%
- Lega Nord 6,2%
- NCD/ UDC 4,3%
- Altra Europa per Tsipras 4,0%

Elezioni Politiche 1996
Si voto` con la cosiddetta "legge Mattarella", 75% di seggi attribuiti da collegi uninominali e 25% con quota proporzionale ma con meccanismi diversi per le due camere, sistema che cerca di forzare il bipartitismo e spinge l'aggregazione delle liste in due coalizioni. Il sostanziale equilibrio tra centro-destra e centro-sinistra, unito al fatto che la Lega Nord si presento` non coalizzata, e le sottili alchimie imposte dalla legge elettorale, resero l'esito molto incerto. Per rappresentare al meglio la reale distribuzione di consensi al momento, riporto i risultati per liste della quota proporzionale alla Camera.
- Partito Democratico della Sinistra 21,1%
- Forza Italia 20,6%
- Alleanza Nazionale 15,6%
- Lega Nord 10,1%
- Partito della Rifondazione Comunista 8,6%
- Popolari per Prodi 6,8%
- CCD / CDU 5,8%
- Lista Dini / Rinnovamento Italiano 4,8%

Elezioni Poliche 1963
Sono una tipica tornata elettorale con sistema proporzionale puro della "Prima Repubbllica".
- Democrazia Cristiana 38,3%
- Partito Comunista Italiano 25,8%
- Partito Socialista Italiano 13,8%
- Partito Liberale Italiano 7,0%
- Movimento Sociale Italiano 5,1%

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